RIVISTA DI STORIA, ARTE E AMBIENTE DEL CANTURINO E DEL  COMASCO

Il 4 novembre 2018, nel piazzale antistante il cimitero di Cucciago, è stato inaugurato un nuovo Monumento ai Caduti delle due guerre mondiali, in sostituzione di quello sottratto da mani ignobili alcuni anni prima. Indetto dall’Amministrazione Comunale, il concorso è stato vinto dallo scultore canturino Valerio Gaeti.

Cucciago, Monumento ai Caduti delle due guerre mondiali, opera dello scultore Valerio Gaeti, 2018. Foto Gumiero Bonardi.

Affrontare il progetto di un Monumento ai Caduti, a cento anni dal primo conflitto mondiale, è una sfida che non avevo ipotizzato.
Partecipando al concorso, mi sono recato più volte intorno al basamento esistente, seduto tra gli alberi che lo circondano. Già dai primi schizzi, erano evidenti alcune premesse culturali, ma sopratutto avevo chiaro in mente, quello che non volevo rappresentare in quella scultura.
Non volevo proporre un’opera monumentale, con riferimenti alla guerra e alla retorica dei suoi simboli, presenti nelle piazze e nei giardini riservati ai caduti nelle due guerre mondiali. Pensavo alla natura come possibile elemento pacificatore e rigenerante, capace di offrire speranza e senso al sacrificio di tanti giovani, immaginandoli foglie in un bosco di eroi.
L’idea è nata da ricordi scolastici, in particolare una poesia di Ungaretti: Soldati, del 1918. Il poeta accomuna la vita del soldato alla fragilità della foglia in autunno. La foglia che sta per cadere esprime il dolore esistenziale sospeso tra la vita e la morte.
Ho realizzato fusioni a staffa di rami, semi, frutti (noci con il mallo trovati ai piedi del piedistallo), i ritratti dei caduti li ho incisi a “puntasecca” su alluminio saldati ai rami come foglie e rivolti verso l’osservatore.
Sono un numero simbolico, cercano un dialogo, lanciano un monito a tutti noi che non abbiamo memoria.
Il piccolo altare laico la sera si illumina, i contorni si fanno nitidi e presenti, come sentiamo dentro, ognuno di noi.

Valerio Gaeti

L’articolo si può leggere sul numero 59 di Canturium, febbraio 2019.