“Con l’approvazione della legge regionale n° 72, nel dicembre del 1989 la Regione Lombardia erogava un contributo straordinario di un miliardo e mezzo di lire per la “realizzazione di un centro espositivo e di servizi alle imprese operanti nel settore del legno, mobile ed arredamento nella città di Cantù.”.
Il progetto di Legge, presentato per iniziativa dei consiglieri Mario Marelli, Felice Bernasconi, Renato Tacconi ed Emilio Russo, prevedeva l’apertura di un palazzo dell’Economia, un centro servizi per le imprese del distretto, sede distaccata della Camera di Commercio di Como, del Consorzio Como-Export, dell’Osservatorio Tecnologico per il mobile di emanazione CNR.
Il finanziamento regionale a Cantù si configurava sia per effetto del suo ruolo internazionale come centro di produzione del mobile, che per la disponibilità “di un palazzo precedentemente adibito ad esposizione di mobili, interessante sotto il profilo dell’architettura, della ubicazione e della sua struttura interna.”1 Di fatto l’iniziativa aveva come presupposto l’acquisizione del centralissimo palazzo dell’Arte di piazza Garibaldi, che i soci della Permanente Mobili intendevano alienare.
In realtà l’acquisto dell’edificio non ebbe luogo e i fondi stanziati furono interamente destinati alla costituzione di un centro studi per promuovere la cultura del design tra le piccole e medie imprese del settore con l’ausilio di mostre, pubblicazioni, corsi e convegni. Con il finanziamento del Comune di Cantù, dell’Amministrazione Provinciale e della Camera di Commercio di Como nonchè delle Associazioni di categoria, il 1° ottobre 1992 nasceva il CLAC, Centro Legno Arredo Cantù. Il Consiglio di amministrazione nominava come presidente Franco Bizzozzero e Andrea Cancellato amministratore delegato. […]
L’articolo si può leggere integralmente sul numero 52 di Canturium.
Tiziano Casartelli